sabato 3 dicembre 2011

Natalidea 2011 alla Fiera di Genova

Alla Fiera di Genova, dal 7 al 18 dicembre 2011.
Il villaggio di Babbo Natale, ufficialmente riconosciuto dalle autorità finlandesi, sarà in Fiera a Genova per la ventitreesima edizione di Natalidea, in programma dal 7 al 18 dicembre. La manifestazione, dedicata alle idee e alle proposte per il regalo di Natale si trasformerà quest’anno nel Santa Claus Village di Rovaniemi. Questa iniziativa, che cambia radicalmente l’impostazione della manifestazione, nasce da una proposta della Fiera di Genova e ha subito trovato una positiva ed entusiastica accoglienza da parte del Consolato di Finlandia a Genova che ha reso possibile la concretizzazione del progetto  attivando le collaborazioni con l’Ambasciata a Roma e Visit Finland.
A Natalidea si può trovare il regalo più adatto con più di cento espositori, provenienti da tutta Italia, e spaziare dallo shopping (abbigliamento, articoli sportivi, bijoux, artigianato, addobbi e idee regalo) ai prodotti per la casa (piccoli complementi d’arredo, biancheria, elettrodomestici e accessori), dalla gastronomia da banco (dolci, prodotti tipici, vini) ai punti ristoro con i piatti delle cucine regionali e sfiziosi spuntini veloci.

Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.fiera.ge.it/manifestazioni/natalidea.aspx

Un Presepe del Settecento a Palazzo Rosso

Alla galleria di Palazzo Rosso, dall'8 dicembre 2011 al 5 febbraio 2012.

Approfondimento a cura di Simonetta Maione e Giulio Sommariva.Dalla prima metà del Seicento fino ai primi decenni del XIX secolo, Genova si affermò, accanto a Napoli, come uno dei centri italiani più attivi nella produzione di figure da presepe.
Una tradizione tanto radicata quanto priva di fondamento scientifico attribuisce ad Anton Maria Maragliano (Genova 1664-1739) – il più celebre esponente della scultura lignea tardo barocca in Liguria – la maggior parte delle figure presepiali oggi conservate.
Anche se non è documentato un impegno diretto del Maragliano in questa attività, è peraltro credibile che nell´ambito della sua bottega, la più attiva e prestigiosa in città, si fosse sviluppata una produzione di figure da presepe ad opera degli allievi.
Alla lezione maraglianesca fu sensibile, in particolare, Pasquale Navone (Genova 1746-1791), il più prolifico scultore impegnato in questo tipo di attività artistica. Dalla bottega di questo raffinato intagliatore uscirono splendide figure dai volti fortemente espressivi, accuratamente indagati nelle fisionomie, caratterizzate da zigomi alti, da uno sguardo profondo e sottilmente malinconico e da capigliature a ciocche capricciosamente cesellate a colpi di sgorbia.
Un importante nucleo di figure del Navone, eccezionali per qualità e stato di conservazione, appartiene alle collezioni del museo Giannettino Luxoro ed è stato utilizzato per l´allestimento proposto quest´anno. La scenografia si ispira alla documentazione archivistica relativa ai presepi allestiti per conto dei Brignole-Sale a Palazzo Rosso, negli anni Trenta del Settecento e utilizza, come allora, “... casette di cartone, corbe di erba, fasci di rami, ghiara, carta colorita...”.Si è voluto, con questo espediente scenico, rendere evidente la corrispondenza fra le vesti indossate dalle figurine e quelle in uso fra nobili e popolani nel XVIII secolo. I visitatori potevano dunque “specchiarsi” nella scena allestita di fronte alla grotta della Natività, identificandosi con i pastori accorsi alla notizia del sacro evento.
Un´identificazione che non vedeva esclusi: accanto a nobili e popolani ecco orientali rasati col codino all´occipite, mori ricciuti, gruppi di zingari, mendicanti lividi, in abiti sdruciti. Figure tutte presenti nella Genova del Settecento come testimoniano le fonti storiche e iconografiche del tempo.

Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.museidigenova.it/spip.php?rubrique4

Sono solo pixel. Mostra fotografica di Gianfranco Carrozzini

All'Auditorium dei Musei di Strada Nuova presso la Galleria di Palazzo Rosso, dal 18 novembre al 19 dicembre 2011.
Nature morte – I cinque sensi – Il mio San Sebastiano – Variazioni su Jan Verneer – Segni volati via
Immagini di Gianfranco Carrozzini.
Da lontano, sembrano dipinti. Più ti avvicini, più si individuano i pixel, e la texture denuncia la matrice tecnologica dell´immagine.
Le immagini di Gianfranco Carrozzini nascono infatti dall´uso di un “banale” scanner senza particolari peculiarità tecniche, presente in quasi ogni casa e certamente in ogni ufficio.
Lo scanner, tutti lo sanno, è un dispositivo atto alla digitalizzazione di immagini bidimensionali analogiche. Ma Carrozzini sul piano dello scanner non pone fogli, scritti o disegnati: pone se stesso, il suo volto e le sue mani, agisce direttamente o manipolando oggetti.
L´esito finale è la traduzione in pixel di un´azione.
Così sono costruite le serie delle “Nature morte”, dei “Cinque sensi” e dei “Segni volati via”: azioni fisiche compiute direttamente sullo scanner, a volte rielaborate digitalmente, a volte presentate senza alcun ritocco, accettando l´inevitabile casualità che il mezzo comporta.
Volutamente più tradizionale, almeno all´apparenza, l´incontro con le opere d´arte.
Carrozzini affronta due capolavori del Seicento europeo, tra loro agli antipodi: la “Ragazza col cappello rosso” di Jan Vermeer e il “San Sebastiano” di Guido Reni, la grande tela del pittore emiliano esposta proprio nei Musei di Strada Nuova, a Palazzo Rosso.
In entrambi i casi Carrozzini rivela una grande sapienza nell´uso “tradizionale” della tecnica pittorica, e propone una fedele rilettura dei due dipinti, cimentandosi all´apparenza in una accademica “copia d´autore”. Ma interviene poi sulle due immagini: scomponendo, ricomponendo e deformando Vermeer, quasi ludicamente; riconducendo invece il San Sebastiano in una dimensione di profondo, e umanissimo, quasi fisico, dolore. Sempre usando lo strumento digitale, a volte in maniera evidente, a volte in maniera sottilmente defilata.

Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.museidigenova.it/spip.php?rubrique4

Un dono per Genova: Opere di Santo Varni

Alla Galleria di Palazzo Rosso, dal 10 novembre 2011 al 29 gennaio 2012.
Nel 2010 il Comune di Genova ha acquisito un cospicuo ed eccezionale fondo di più di 750 disegni e 11 sculture dell´artista genovese Santo Varni, fondo donato alla città da Marco Fabio Apolloni.
Considerata la massima importanza di tale acquisizione, viene presentata alla città una selezione di questo notevole patrimonio - precisamente 74 fogli e 11 sculture – in una mostra.
Gli oggetti esposti intendono documentare la poliedrica attività e la varietà di interessi del Varni (1807-1885), artista, studioso e collezionista di fama nazionale della Genova del XIX secolo.
La mostra, in particolare, illustrerà al pubblico da un lato i modi del fare artistico del grande scultore e le diverse fasi della ´progettazione´ delle sue opere, esponendo schizzi e modellini realizzati in diverse tecniche e con diversi materiali, dall´altro racconterà con foto storiche e antiche stampe alcuni aspetti della passione collezionistica dello stesso Varni.
Lo scultore, infatti, traeva spesso ispirazione da modelli antichi e nelle sue private raccolte possedeva opere d´arte, sculture e gessi, oltre a più di quattromila disegni di scuola genovese e maestri italiani antichi e contemporanei. L´importanza dei disegni, delle incisioni e dei bozzetti dell´artista, che saranno per la prima volta visibili al pubblico, deriva inoltre dalla loro stretta relazione con opere già conservate in musei cittadini, come la Galleria d´Arte Moderna e il Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso.

Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.museidigenova.it/spip.php?rubrique4

Il giardino della salute. Piante del Mediterraneo nelle antiche farmacie liguri

A Palazzo Tursi dal 25 ottobre 2011 all'8 gennaio 2012
La mostra, che si riallaccia anche ai temi della Biennale del Mediterraneo, è strettamente collegata al progetto europeo “Pyrgi” - di cui è partner il Dipartimento di Medicina Sperimentale e il Dipartimento di Chimica e Tecnologie Farmaceutiche ed Alimentari dell´ Università degli Studi di Genova - e propone una lettura in chiave scientifica dello straordinario patrimonio di vasi, strumenti e arredi farmaceutici provenienti dalle antiche farmacie liguri, conservato presso i Musei Civici genovesi e presso altri istituti museali della regione.

Questi oggetti vengono presentati non solo per il loro intrinseco valore artistico, ma come testimonianze di una cultura botanica e farmaceutica ancora ampiamente diffusa all´epoca dell´unità d´Italia che oggi – come propone il progetto “Pyrgi” – va riscoperta e valorizzata.




Nell´ambito del percorso della mostra vengono sviluppate le seguenti tematiche:
- Le piante nella farmacopea ligure dal XVI al XIX secolo
- Le antiche ricette e la virtù delle piante per la moderna ricerca scientifica
- I titoli delle ricette e la rappresentazione delle piante medicinali sui vasi farmaceutici e sui dipinti dei Musei genovesi
- La valorizzazione dell´altissima qualità artistica e tecnica dei vasi e degli strumenti della farmacia ligure attraverso l´esposizione di opere provenienti dai Musei Civici genovesi e da altre istituzioni museali liguri.

Faranno parte del percorso:
- Vasi in maiolica, vetri, strumenti farmaceutici
- Dipinti, incisioni, libri a stampa e manoscritti
- Postazione informatica. Questa postazione sarà dotata, di una base di dati multimediale che consentirà al pubblico, un viaggio ipertestuale dai vasi, alle ricette che essi contenevano, alle piante che costituivano queste ricette. Tale base di dati è messa a punto dal Dipartimento di Informatica Sistemistica e Telematica dell´Università di Genova sempre nell´ambito del progetto Pyrgi.

Per maggiori informazioni: http://www.museidigenova.it/spip.php?rubrique3

venerdì 2 dicembre 2011

Luiso Sturla. Alfabeti del paesaggio

Il Teatro del Falcone, spazio espositivo del Museo di Palazzo Reale di Genova ospita, dal 27 novembre 2011 all’8 gennaio 2012, una grande mostra antologica dedicata all’illustre pittore ligure Luiso Sturla  con oltre 100 opere che coprono l’intero arco della sua carriera, dal 1949 al 2011, con dipinti su tela e su carta, ceramiche e disegni, a celebrazione del traguardo dei suoi sessant’anni di attività. 
Le opere esposte, provenienti in gran parte da collezioni private e dall’archivio personale dell’Autore con parecchi significativi “inediti”, spiegheranno l’ampio percorso creativo di un artista che tuttora rappresenta un importante punto di riferimento nel variegato panorama internazionale della pittura informale.
Luiso Sturla ha animato e caratterizzato innovative esperienze artistiche quali il MAC (movimento di arte concreta) negli anni cinquanta, più tardi confluito nel gruppo Espace fondato a Parigi da Andrè Bloc. Ha soggiornato lungamente in Spagna e soprattutto a New York, confrontandosi con gli artisti più fecondi della produzione informale e con le suggestioni pop, maturando successivamente un suo personalissimo stile creativo conosciuto ed apprezzato in Italia e all’estero.
L’artista è tuttora attivissimo, dividendosi tra il suo storico studio di Milano  e quello della natia Chiavari.
Espone regolarmente in molte città italiane ed in Svizzera e le sue opere sono spesso selezionate per importanti rassegne tematiche e biennali d’arte.

La mostra, presentata dal prof. Claudio Cerritelli, si configura ad un tempo come l’occasione imperdibile di una riflessione sull’opera e la traccia culturale di questo importante pittore e come un doveroso tributo ad un artista che  continua con instancabile entusiasmo a dare lustro alla terra ligure e non solo con la sua straordinaria capacità di suscitare sempre nuove emozioni.
Per tali motivi costituisce altresì, in un periodo tra l’altro assai propizio al turismo culturale anche per la contemporanea presenza a Genova della grande esposizione “Van  Gogh e il viaggio di Gauguin” (ospitata a Palazzo Ducale dal 12 novembre 2011 al 15 aprile 2012), un rilevante fattore attrattivo per i numerosi appassionati italiani e stranieri di pittura contemporanea, cui è offerta la possibilità di apprezzare in un luogo di suggestione unica l’intera esperienza artistica del Maestro, nella sua articolazione più completa e meditata.
“L’artista, nella sua prolungata maturità, - ha osservato acutamente Claudio Nembrini già dieci anni fa – anziché spegnersi, ripetersi, ammiccare, rischia, e nell’ebbrezza del rischio trova l’essenza delle cose, la loro nudità, la loro vertigine interrogando e interrogandosi oltre quel muro, o quel sudario, dove aveva raccolto i pezzi del suo alfabeto celeste per spiccare di nuovo il volo”.
La verità di questa osservazione vale anche oggi, nel momento in cui “alfabeti del paesaggio” scelti per questo significativo percorso di opere indicano che Sturla è sempre in viaggio verso la natura, i suoi dialoghi parlano di invenzioni ancora possibili, di orizzonti inesplorati che attendono di essere rivelati nel divenire senza limiti delle opere future.
       
Informazioni
Orario:
martedì e mercoledì dalle ore  9.00 alle 13.30;
da giovedì a domenica, dalle ore 9.00 alle 19.00;
lunedì chiuso
Ingresso: gratuito

Per maggiori informazioni:
tel. 010.2710236/286;
fax 010 2710272; 
palazzorealegenova@beniculturali.it

Sortilegi di cera alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola

Presso la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, dal 6 dicembre 2011 al 4 marzo 2012.
La Galleria Nazionale di Palazzo Spinola inaugura martedì 6 dicembre alle ore 17.00 la manifestazione Sortilegi di cera con la presentazione nelle proprie sale storiche di alcuni allestimenti in cera appositamente realizzati da Paola Nizzoli Desiderato, artista genovese che con le sue realizzazioni ha ridato vita all’antica arte della ceroplastica recuperando ricette nella cui definizione si impegnarono anche maestri come Verrocchio e Cellini.
Con l’intervento di Maurizio Galletti, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, di Franco Boggero, Soprintendente f.f. per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria, e di Farida Simonetti, Direttore della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, si illustrerà la mostra e prenderà avvio il ciclo di conferenze La cera tra Arte e Scienza, con il primo intervento a cura di Giulio Sommariva, Conservatore del Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, dal titolo “Sortilegi” di cera nel microcosmo presepiale. Nella stessa occasione Paola Nizzoli Desiderato illustrerà la tecnica della ceroplastica attraverso la riscoperta di tecniche antiche. All’incontro seguiranno altri due appuntamenti:

Ciclo di conferenze
La cera tra Arte e Scienza:
Martedì 6 dicembre 2011, ore 17.00Giulio Sommariva
Conservatore Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, Genova
“Sortilegi” di cera nel microcosmo presepiale

Paola Nizzoli Desiderato
Una tecnica per l’inganno: la ceroplastica


Martedì 24 gennaio 2012, ore 17.00
Daniele Sanguineti
Conservatore Museo di Palazzo Reale, Genova
La ceroplastica a Genova in età barocca: funzioni e fortuna

Angela Acordon
Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria, Genova
Francesca Olcese
Restauratrice di Beni Culturali, Genova
Il restauro di due quadri Spinola in cera: il “Riposo durante la fuga in Egitto” e un “San Gerolamo penitente”


Giovedì 23 febbraio 2012, ore 17.00Chiara Nepi
Responsabile Sezione di Botanica del Museo di Storia Naturale di Firenze
La natura imitata. Ovvero, quando l’arte aiuta la scienza

Chiara Gabbriellini e Francesca Rossi
Restauratrici di Beni Culturali, Firenze
La ceroplastica e la sua conservazione

I temi affrontati nelle conferenze saranno pubblicati nel volume La cera tra arte e scienza,  settimo numero della collana “Palazzo Spinola Museo Aperto”, edito dalla casa editrice Sagep di Genova, che sarà presentato nel prossimo febbraio 2012.
    
La ceroplastica e Genova
Gli allestimenti di frutti e agrumi in cera di Paola Nizzoli Desiderato sono occasione per ripercorrere la storia della ceroplastica, la tecnica di modellare la cera che ebbe particolare successo a partire dalla fine del Seicento, soprattutto per l’utilizzo in ambito scientifico sia per lo studio della botanica che dell’anatomia.
In campo anatomico uno dei principali artefici fu Gaetano Giulio Zumbo (Siracusa 1656-Parigi 1701). Trascorsi alcuni anni fra Napoli, Firenze e Bologna, nel 1695 egli giunse a Genova e qui, tra il 1698 e il 1699, grazie alla collaborazione con il medico francese Guillaume Desnoues (primario di Chirurgia all’Ospedale di Genova e professore di Anatomia), eseguì alcuni modelli in cera, tra i quali il modello di testa umana, inviato a Firenze in dono a Cosimo III e oggi conservato nel Museo della Specola, oltre ad altre parti anatomiche, come una figura a grandezza naturale di donna gravida, fedelmente riprodotte grazie allo studio sui cadaveri.
Accanto alla produzione a scopo scientifico, Zumbo affiancò quella di piccoli quadri con raffigurazioni in cera di cui sono note una Natività e una Deposizione, soggetti devozionali di sorprendente verosimiglianza nelle virtuosistiche dimensioni destinati al culto nelle stanze private, anche delle dimore genovesi. A questo genere appartengono il Riposo durante la fuga in Egitto e il San Gerolamo penitente, risalenti al XVII secolo, che appartenevano al patrimonio degli Spinola donato nel 1958 al Sovrano Militare Ordine di Malta, manufatti presentati per la prima volta in questa occasione dopo il restauro eseguito da Francesca Olcese e sostenuto da Filippo Gaslini Alberti, Agente Generale Fondiaria SAI Genova.

La ceroplastica e la “Pomologia artificiale”
Le opere di Paola Nizzoli Desiderato nascono dall’interesse per la ceroplastica unito a quello per la “Pomologia”, scienza che classifica centinaia di varietà di frutti, distinguendo i tempi di maturazione, le dimensioni, il colore della buccia e della polpa, le patologie. Da questa disciplina durante il XVIII secolo, in sintonia con il clima culturale positivista del periodo, si sviluppò la “Pomologia Artificiale”, arte di ideare e costruire modelli tridimensionali in cera, di cui è straordinario esempio la collezione di epoca lorenese che comprende, ancora esposte nelle vetrine settecentesche presso l’Istituto di Botanica dell’Università di Firenze, circa 200 piante a grandezza naturale realizzate dall’Officina di ceroplastica costituita nel 1771. Sviluppano questo filone di ricerca la pubblicazione tra il 1817 e il 1839 del catalogo della Pomona Italiana redatto dal ligure Giorgio Gallesio e le oltre 1200 tipologie di frutti realizzati in gesso intorno alla metà dell’Ottocento dal torinese Francesco Garnier Valletti, affermato ceroplasta sia alla corte viennese che a quella dello Zar, raccolta già oggetto di una mostra nelle cucine storiche del palazzo degli Spinola nel 1997.
L’identificazione e la classificazione delle varietà erano rivolte, oltre che a scopi conoscitivi e all’insegnamento delle scienze naturali, all’incremento della produzione ortofrutticola, ma soddisfacevano anche un gusto estetico attratto dal ricorso agli elementi naturali per finalità decorative: composizioni di fiori e di frutti artificiali furono così protagoniste del decoro della tavola e negli arredi di dimore e corti europee.
La Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, antica residenza gentilizia, si propone con questa mostra di far rivivere questa tradizione.
       
La ceroplastica e le opere di Paola Nizzoli Desiderato
Paola  Nizzoli Desiderato da tempo studia questa antica tecnica caduta in disuso con lo scopo di dare continuità ad arti del passato utilizzando procedimenti e materiali diversi, con attrezzature talvolta originali o riprodotte fedelmente grazie alla specifica documentazione tratta da libri antichi e pubblicazioni che è riuscita ad acquisire. Questo interesse, unito a quello per la natura, l’hanno indotta a specializzarsi nello studio e nella ricerca della riproduzione di fiori e frutti artificiali nella storia, per poi riprodurli con cere, carte, stoffe, metalli. In particolare, dal 2007, affascinata da quanto visto nei musei di Firenze e Torino e presso le Università di Bologna e Milano, ha iniziato la ricerca storica e bibliografica sulla “ceroplastica”, l’antica arte di modellare la cera strettamente legata al desiderio e alla necessità di imitare e riprodurre la natura. Dopo una lunga e laboriosa sperimentazione è riuscita a realizzare (giugno 2011) circa 300 modelli di frutti e verdure.
Dal 2010 sta lavorando e realizzando due nuovi progetti. Il primo è dare tridimensionalità alle tavole di pittura botanica, uno strumento didattico e scientifico in uso fino al ‘700, e riportare in vita, rinnovare e aggiornare la “Pomologia artificiale” ricreando sempre nuovi modelli di frutti, antichi e non, provenienti da tutte le parti del mondo grazie alla collaborazione di vivaisti e facoltà di botanica.
Il secondo progetto è fare vivere i dipinti delle nature morte attraverso riproduzioni tridimensionali e filologiche creando veri quadri tridimensionali come realizzato con successo riproducendo la “Canestra” del Caravaggio, che è stata esposta al Museo di Arte Moderna di Milano, scoprendo forma, luci, posizione della canestra reale dipinta dal grande maestro.

Per maggiori informazioni visitate il sito http://www.palazzospinola.it/

mercoledì 30 novembre 2011

Itinerario guidato con rievocazione della bottega del sarto

Sabato 3 dicembre, alle ore 15.30, appuntamento nel Museo Diocesano di Genova per un itinerario guidato con animazioni teatrali, che condurrà alla scoperta – o ancor meglio ri-scoperta – della ricchezza tradizionale racchiusa nelle tante botteghe, antiche e moderne, che ancora resistono nella città vecchia.

Dal Museo Diocesano, in cui si potranno ammirare i preziosissimi “Blu di Genova”, grandi teli dipinti considerati antenati del nostro “blu jeans”, si proseguirà di tappa in tappa verso la variegata e ricca realtà del Sestiere della Maddalena, apprezzando  come il nuovo – rappresentato dalle odierne realtà commerciali – si intrecci con l’antico, sia esso un locale voltato e colonnato, un pregiato mezzaro, invitanti confetti d’autore, antichi macelli marmorei, tradizionali statuine di presepe o ceramiche d’altri tempi.

Al termine del tour, nella poco conosciuta piazza della Cernaia, i visitatori accederanno alla riproposizione della bottega di un sarto medievale, ricreata in omaggio all’antica vocazione artigianale di via della Maddalena, un tempo denominata infatti “via dei Sarti”. Nei locali messi a disposizione dal Patto per lo sviluppo della Maddalena, si potrà così incontrare un sarto e mercante genovese del Quattrocento che ci narrerà una sua grande intuizione: il commercio di un particolare tessuto blu, molto resistente e apprezzato…

L’iniziativa vuole inserirsi nel ben più ampio sforzo di riappropriazione della città antica iniziato alcuni anni fa e quotidianamente condotto dal Patto per lo Sviluppo della Maddalena.

Sebbene concepita come tappa dell’itinerario, la Bottega del Sarto sarà comunque aperta gratuitamente alla collettività e visitabile durante il pomeriggio, dalle 15,00 alle 18,00.

A cura di Arti&Mestieri, Ianua temporis, Patto per lo sviluppo della Maddalena.
I
nfo e prenotazioni per il tour guidato:
Biglietteria del Museo Diocesano, via T Reggio 20r a Genova.
Tel. 0102541250,
e-mail info@museodiocesanogenova.it.
Il tour ha un costo di € 10,00 a partecipante.
La Bottega, in piazza della Cernaia, è invece aperta e gratuita dalle 15,00 alle 18,00.

Mostra fotografica "La Vela e i Volontari del Sorriso"

Giovedì 1 dicembre alle ore 17.00 al Museo Teatro della Commenda di Prè si svolgerà la tavola rotonda “La scuola incontra il mare”, organizzata dall’Associazione C.I.V Centro Velico Interforze  in collaborazione con l’Istituzione  MuMa e la cooperativa  Sol.co Liguria sul tema dell’andar per vela come strumento didattico.
A seguire l’inaugurazione della mostra fotografica itinerante “La Vela e i Volontari del Sorriso”, reportage di 16 foto per documentare l’attività svolta nell’arco di 20 anni sul territorio genovese dal Centro Velico Interforze, che sostiene progetti educativi e formativi per persone disabili, dando con la navigazione sportiva un aiuto prezioso.
Alla tavola rotonda parteciperanno: Maria Paola Profumo Presidente Mu.MA., Roberta Papi Assessore Comunale ai servizi sociali e  politiche della cooperazione internazionale, Mauro Passalacqua  ex Segretario regionale SPI CGIL, Enrico Piemontese Psicologo e  Docente di Scienze Motorie al Liceo Classico Colombo e Manlio Comotto Segretario C.I.V.  Centro Velico Interforze.
Il progetto fotografico, esposto in precedenza al Galata Museo del Mare e nelle delegazioni del Ponente è visibile alla Commenda di Prè fino all’11 dicembre. Realizzato dal Circolo Culturale Arci Il Forte  per il “Centro Velico Interforze”, ha lo scopo di  reclutare nuovi soci volontari e di utilizzare il materiale fotografico per iniziative rivolte alla raccolta di  fondi.
I soci volontari mettono a loro disposizione competenza e tempo libero, offrendo così un appoggio insostituibile sia a terra che in mare, a persone con problemi fisici,  sensoriali, intellettivi ed ipovedenti.  In particolare per il reportage fotografico sul volontariato si sono attivati  Sandra Argurio e   Sebastiano Calabrò.   
  
La sezione fotografica del Circolo Culturale ARCI – IL FORTE nasce a Genova nel 1989 con lo scopo di diffondere e condividere la conoscenza della fotografia come linguaggio, processo creativo, mezzo di comunicazione visiva.
Per informazioni Associazione Culturale IL FORTE - tel. 010/3993652 mail: informazioni@fotoclubilforte.it.

Ingresso gratuito alla Mostra nel Museoteatro della Commenda di Pré.
Orario da martedì a venerdì 10.00 – 17.00, sabato, domenica e festivi 10 -19.
La Mostra  sarà visibile fino all’ 11 dicembre 2011

Per informazioni al pubblico tel. 010 2514760, infocommenda@muma.genova.it